Con il naso all’insù
La carnalità della parola di Angelo Amato de Serpis è “figlia” della sua semplicità. Che tu subito avverti, quasi toccando il leggerissimo spessore di un semplice aggettivo, il quale ti avvicina all’idea di “limitazione di peso”, la quale subito si traduce, con facilità, nei suoi concetti di “tollerabilità descrittiva”. Che non fa fatica ad alimentarsi del suo “impiego” della parola per comporre tutti i pezzi del prezioso “equipaggiamento” della narrazione, sempre ammantata di chiarissima luce.
(Prefazione di Giuseppe Giusti)